Qobuz è l’audio ad alta definizione per l’alto ceto musicale

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Un tempo era Napster, poi l’evoluzione ci ha travolti facendoci finire ai tempi d’oggi, quelli caratterizzati da Spotify, che è un po’ il nome che tutti grosso modo conoscono, perché di giocatori nel campo della distribuzione musicale ne esistono in realtà molti altri. Ecco, Qobuz è uno di quelli che fino al mese scorso non conoscevo, nonostante operi in questo mercato dal 2007 (solo da una manciata di tempo in Italia, nda).

Qobuz è l'audio ad alta definizione per l'alto ceto musicale

Qobuz

Nato in Francia (nel 2007, appunto), e quasi arrivato a un bivio che puzzava di chiusura nel 2015, Qobuz propone un catalogo musicale all’interno del quale potrai trovare tracce estratte da CD senza perdita di qualità (e non solo), che potrai ascoltare tramite qualsiasi tuo dispositivo (adatto) per un periodo di tempo limitato (quello della prova gratuita) o per sempre, ammesso di pagare l’abbonamento che a te più si confà. Qobuz Premium, Qobuz HiFi, Qobuz HiFi Sublime e Qobuz HiFi Sublime+ sono i quattro pacchetti disponibili per la tua scelta, rispettivamente a un costo di 9,99€/mese (o 99,99€/anno), 19,99€/mese (o 199,99€/anno), 219,99€/anno (non c’è pagamento mensile) e 349,99€/anno (non c’è anche in questo caso pagamento mensile). Costi che letti così sono proibitivi, ma ai quali corrisponde chiaramente una serie di possibilità di ascolto e download che i puristi musicali evidentemente possono pretendere (puristi che devono però avere un buon budget a disposizione). Questo perché Qobuz, insieme a Tidal, costituisce l’unica coppia dello streaming a qualità CD (FLAC 16-Bit/44.1kHz), non considerando il servizio Elite di Deezer riservato a chi possiede dispositivi Sonos.

Il Player

Disponibile per Windows e macOS, Android e iOS, Qobuz propone un player che ingloba al suo interno null’altro che una buona interfaccia web con la possibilità di essere soggetta alle leggi di qualsiasi altro programma installabile sui principali sistemi operativi. Tiene fuori Linux, sul quale però gira correttamente la versione Windows emulata da Wine. Bella quanto quella di Spotify? No, eppure si tratta grosso modo dello stesso tipo di mestiere e movimenti tipici (ti fornisco l’album, ti propongo la playlist, ecc.). Disponibile chiaramente anche via web puro, per ogni browser di vecchia e nuova generazione (ma la vecchia facciamo che la metti da parte e smetti di usarla, eh?): play.qobuz.com.

 

Puoi partire alla ricerca della singola traccia, aggiungendola alla tua coda, e la cosa vale anche per gli album interi, quelli che hai a disposizione e compresi nel tuo abbonamento, perché la cosa che non mi è del tutto chiara è la questione accordi / licenze e il perché alcuni di quegli album facciano ascoltare giusto un assaggio da 30 secondi, sopratutto perché Qobuz dichiara di possedere i diritti sia per le major, che per le etichette indipendenti in tutto il mondo. A tal proposito chiederò informazioni in merito e aggiornerò l’articolo per dare una risposta anche a te nel caso ti venga voglia di mettere alla prova il servizio.

Qobuz: Musica e editoriali
Qobuz: Musica e editoriali
Developer: Qobuz
Price: Free
‎Qobuz: Musica e editoriali
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Developer: Qobuz
Price: Free+

Il catalogo e le partnership

Ricco, fuori di dubbio, perché si parla di 40 milioni di brani di cui più di uno in alta definizione (quest’ultimo milione corrisponde a circa 80.000 album stimati). Io ho cercato di attraversare ogni genere che sono solito ascoltare, trovando quasi sempre buone risposte, spaziando poi per alcuni autori e generi che ascolto molto meno e scoprendo belle sorprese che ho certamente apprezzato anche per la qualità di trasmissione della traccia (che dà il suo bel da fare alla connessione quando si passa dalla qualità Hi-Res a 24 bit / 192 kHz Stereo rispetto al più ristretto MP3 tradizionale). Le novità rispondono anch’esse all’appello e non può che far piacere, il tutto anche scaricabile sul proprio PC (o altro dispositivo) per un ascolto offline in qualsiasi momento, con il plus della copia scaricata in maniera permanente (come se si possedesse il CD) a patto di avere l’abbonamento adatto (il Sublime+, nda), altrimenti ci si accontenta dell’evitare di consumare GB ma le tracce restano leggibili dal solo Player di Qobuz.

Qobuz è l'audio ad alta definizione per l'alto ceto musicale 4

Oltre alle singole tracce, in alcuni casi potrai anche dare un’occhiata ai booklet digitali dell’album, roba per veri feticisti, ma che va in qualche maniera ad arricchire ciò che stai pagando mensilmente / annualmente, non c’è dubbio. Se poi quel catalogo lo vuoi ascoltare esclusivamente a casa o in ufficio e hai un dispositivo compatibile Qobuz, puoi dare libero sfogo alla tua passione e pretesa riguardo la qualità, perché la società francese ha stretto accordi con partner di tutto rispetto, che ti permettono di portare il tuo abbonamento anche laddove altri non si sognano neanche di arrivare: Sony, Naim, JBL, Harman Kardon, LG, B&O Play, Philips, Vizio, Pioneer, Onkyo, Grundig, Polk, Raumfeld, oltre che sui sistemi audio multisala come Sonos, Yamaha MusicCast, Bluesound, Devialet, Linn and Samsung. Qobuz è utilizzabile con brand high-end come Mark Levinson, Auralic, Aurender, Lumin, T+A, AVM, Burmester, Esoteric e Sim Audio, e l’elenco può solo cresce in futuro.

Il booklet di cui ti parlavo prima non è però l’unica nota di finezza in più che Qobuz può vantare, perché c’è un intero staff editoriale dietro le scelte della società, ed è quello che cura tra l’altro le recensioni degli album, le biografie (chiamate Ritratti) che raccontano gli artisti e il loro modo di fare musica, le panoramiche su alcune delle più belle uscite (che hanno fatto la storia o che stuzzicano la curiosità odierna dei fruitori), come un grande blog che continua ad arricchirsi di interventi competenti tradotti anche nella nostra lingua (lavoro affatto banale e che porta via un mucchio di tempo, che ha quindi un costo anch’esso).

In conclusione

Insomma, l’idea me la sono fatta io che ho sfruttato a man bassa le fantastiche SONY WH-1000Xm2 (per poter dare giustizia all’ascolto delle tracce in Hi-Res, lo ammetto) e se la sono fatta tutti coloro che hanno già messo alla prova questo servizio: la qualità dei contenuti e di tutto l’ecosistema che gira attorno a Qobuz batte facilmente ciò che Tidal ancora propone e difende dall’alto del nome che si è potuto fare precedentemente.

Io che Tidal l’ho provato ormai diverso tempo fa non me la sento di metterli oggi a confronto seriamente (perché il servizio scandinavo potrebbe essere nel frattempo migliorato), ma di certo riconosco a Qobuz un grandissimo lavoro che va ben oltre l’interfaccia applicativa ancora migliorabile, perché le tracce suonano meravigliosamente (come se si fosse tornati ai bei tempi dell’impianto audio in casa senza i vicini che venivano a bussarti alla porta come se avessi appena ucciso qualcuno, e che saranno mai i Guns N’ Roses alle quattro del pomeriggio, dovreste ringraziarmi quasi!) e tutto ciò che c’è attorno a essere è presentato con competenza e occhio critico sempre apprezzabile, senza considerare che quella statistica relativa ai contenuti in qualità FLAC (quasi) CD contro le tracce in alta definizione non può che modificarsi prediligendo quest’ultima strada (con buona pace dei puristi e felicità di chi pretende che tutto fili più liscio della pelle di un neonato). Grande tallone d’Achille per il nuovo utilizzatore che non può capire la differenza dalla pura offerta testuale è certamente il prezzo affatto competitivo, ma qui aiuta il mese gratuito di prova e la costante da sempre esistente: la qualità ha un prezzo.

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Ogni articolo rispetta - come sempre - i miei standard: nessuna marchetta, solo il mio punto di vista fatto di pro e di contro. Riporto i fatti a prescindere dal giudizio finale.
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Prodotto: abbonamento 3 mesi al piano Sublime+ fornito da Qobuz che ringrazio. Al termine dei 3 mesi tutto torna alla normalità e dovrò pagare la cifra di listino se vorrò continuare a usare il servizio.

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