Di Telepass e Poste Italiane

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La settimana scorsa mi trovavo a Milano per il solito giro tra clienti, fin qui nulla di strano. Facendo la solita strada in tram per raggiungere il centro città mi sono ricordato di dover andare al Punto Blu per sottoscrivere un contratto Telepass Family da assegnare alla Ibiza e magari alla Corolla di papà.

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Pensandoci bene però mi è tornata in testa la pubblicità delle Poste Italiane che invitava i suoi clienti ad andare presso un qualsiasi loro ufficio per poter richiedere un Telepass con domiciliazione della bolletta sul proprio conto corrente. Comodo, facile, veloce, perché no?

Ve lo spiego io il perché no.

Premessa: ufficio postale di Ravenna (Centro, il più grande della città, ndr), in altre città o in altri sportelli della stessa Ravenna potrei avere vita migliore, quasi sicuramente proverò nei prossimi giorni.

#1 info & richiesta modulo

Ravenna Centro ha due addetti allo sportello titolari Postamat. Uno dei due, donna, alle prime armi, presumo apprendista (mai vista, chiedeva lumi per qualsiasi operazione). Il problema non sussiste, ho un’ora a disposizione durante la quale può anche apprendere usando me come cavia (sperando che non faccia errori nel contratto!). I problemi cominciano quando:

  • la signorina mi chiede se sono correntista presso le Poste
    (altrimenti che ci venivo a fare a questo ufficio e sportello?)
  • la signorina mi chiede se il mio conto è stato stipulato presso quell’ufficio postale
    (altrimenti che ci venivo a fare proprio a questo ufficio quando ne ho uno dietro casa?)
  • la signorina mi chiede dapprima un documento d’identità (avanti / indietro verso la fotocopiatrice e viceversa), subito dopo essersi seduta chiede anche il codice fiscale facendo lo stesso tragitto
  • la signorina non è in grado di espormi costi e requisiti del servizio prima di iniziare a compilare il contratto

una volta accortasi delle difficoltà ha passato la palla al collega dello sportello accanto. Risultato? Una vergogna profonda del sottoscritto per aver occupato due sportelli contemporaneamente (chiaramente la signorina si era messa a mò di falchetto sulle spalle del collega per carpire i segreti del mestiere lasciando scoperto il suo sportello), senza considerare il percorso (ed il tempo) sprecato tra le procedure sul terminale, tutte da ripetere.

#2 terminale, punto e a capo

Una volta ripetute le varie procedure a video ed inseriti nuovamente i miei dati è stato possibile procedere con l’ultimo passaggio: conferma del numero di contratto impresso sul foglio compilato (per ottenere un’associazione cartaceo / virtuale). Problema: il numero di contratto non era lecito, la procedura fatta su cartaceo non corrispondeva alla mia richiesta correttamente avviata invece su terminale. 15 minuti circa di plotone d’esecuzione (sportellista 1, sportellista 2, responsabile d’ufficio) tutti intenti a ragionare sul da farsi (distruggere questo contratto e fare l’altro oppure forzare la procedura e proseguire con la stipula?), alcune prove per tentare di convincere il terminale a desistere, ulteriori 5 minuti di consulenza a porte chiuse.

  • $sottoscritto: mi scusi, sono quasi le 11, avrei un appuntamento urgente un pò distante da qui! (ero arrivato allo sportello alle 10 circa, ndr)
  • $sportellista: $nomeeeeeee (urlando), il ragazzo ha fretta!
  • $responsabile: anche iooooo! (urlando anche lei)
  • $sottoscritto: ok, vado via, mi consegna cortesemente i miei documenti?
  • $sottoscritto /2: grazie, distrugge anche il contratto dove ci sono le mie firme?
  • $sportellista: (sguardo e modo di fare alquanto presuntuoso) fatto, contento?
  • $sottoscritto: si, grazie, buona giornata!

#3 conclusioni

I corsi di aggiornamento fatti per addestrare personale “estraneo” alla società Autostrade per l’Italia (e non solo quelli) evidentemente non sono valsi granché, almeno non per Ravenna Centro. Lo stesso accade quando si tenta di fare la richiesta di passaporto, la scena cambia di poco. E poi c’è chi ancora dice che a fare le cose fisicamente si fa prima o si fa meglio perché c’è il rapporto face-to-face tra ente e cliente, con internet ci si impiega la metà del tempo ed un quarto dello sforzo.

#4 telepass.it, aggiornati!

Un’ultima osservazione per la società Autostrade per l’Italia e Telepass.it: se davvero volete avvantaggiare i clienti BancoPosta perché non inserite come modalità di acquisto e pagamento online anche questo tipo di conto?

Nessun riconoscimento tra le carte di credito o tra i conti correnti “abilitati” :(

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Davvero un peccato, calcolando che il primo Punto Blu valido per me è … Bologna!

E voi? Avete provato ad attivare servizi “non nativi” presso l’ufficio postale della vostra città? Come vi è andata?

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