Per chi ancora non lo sapesse (sul serio?) una Shared Mailbox creata su Exchange Online (Office 365), è una casella di posta condivisa alla quale uno o più utenti dello stesso server potranno fare accesso, leggere e rispondere alle e-mail passando da un indirizzo alternativo al proprio. È una casella di posta che non necessita di licenza perché non porta con sé una vera e propria identità configurabile su Exchange. Sarà l’utente con l’accesso (sia in lettura che “SendAs” / “SendOnBehalfTo”, nda) ad avere la licenza, ad autenticarsi alla casella, a utilizzarla nel proprio client di posta elettronica o in OWA.
E se aveste la necessità di configurare quella casella di posta su un client di posta alternativo come Mail su iOS? La risposta è tutto sommato semplice: si può fare, basta porre la giusta attenzione ai dati che si inseriscono in fase di configurazione della casella e l’ID univoco della stessa, che è possibile recuperare direttamente da Powershell.
Una volta collegati vi basterà effettuare una query per ricercare il MicrosoftOnlineServicesID della casella interessata, come nell’esempio:
PS C:\PS1\PS1> Get-Mailbox shared@contoso.com | ft MicrosoftOnlineServicesID MicrosoftOnlineServicesID ------------------------- shared@contoso.onmicrosoft.com
Prendete nota di quel valore. Esso andrà sostituito a quello riportato qui di seguito in procedura.
Impostazioni → Posta, contatti, calendari
Aggiungi account → Altro → Aggiungi account Mail
- Nome: Contoso srl – Ufficio Rossi
- E-mail: ufficio.rossi@contoso.com
- Password: $password
- Descrizione: Contoso srl – Ufficio Rossi
Potrete (dovrete, in realtà) sostituire ogni informazione sopra riportata con ciò che vi interessa realmente configurare.
Il valore del campo Password, in questo momento, può riportare una qualsiasi sequenza di lettere e numeri, anche sbagliata, il controllo andrà comunque in errore e bisognerà attendere il timeout della prima verifica informazioni che il telefono tenterà di fare (ricercherà le impostazioni della casella online, per evitare di doverle inserire manualmente). Non preoccupatevi e andate avanti.
- Mantenete la selezione su IMAP (in testa alla schermata corrente su iPhone o iPad).
- Mantenete tutto ciò che c’è nel primo blocco “INFORMAZIONI ACCOUNT IMAP”, si tratta delle stesse informazioni messe qualche attimo fa.
All’interno del blocco “Server posta in arrivo” occorrerà specificare alcune informazioni:
- Nome host: outlook.office365.com
- Nome utente: mario.rossi@contoso.com/ufficio.rossi@contoso.com
- Password: $passwordmario
Ovviamente andrà sostituito mario.rossi@contoso.com con il proprio utente di Exchange, quello autorizzato a utilizzare la casella condivisa, quindi sostituire anche ufficio.rossi@contoso.com (mantenendo lo “/” di separazione) con il vero ID della casella condivisa, precedentemente ottenuto da Powershell, quello di cui dovreste aver preso nota.
Il campo Password andrà ora popolato con la vera password di accesso alla casella di posta elettronica dell’utente autorizzato all’utilizzo della casella condivisa, quindi la password del signor “Mario Rossi” (riferendomi all’esempio).
Nel blocco successivo, quello relativo al “Server posta in uscita”, servirà specificare invece:
- Nome host: smtp.office365.com
- Nome utente: mario.rossi@contoso.com
- Password: $passwordmario
Anche in questo caso andrà sostituito mario.rossi@contoso.com con il proprio utente di Exchange, quello autorizzato a utilizzare la casella condivisa. Lo stesso vale per il campo Password, nel quale inserire (come già fatto poco fa) la vera password di accesso alla casella di posta elettronica dell’utente autorizzato all’utilizzo della casella condivisa, quindi la password del signor “Mario Rossi” (riferendomi ancora una volta all’esempio).
Salvo errori, iPhone (o iPad) inizierà a scaricare la posta elettronica dalla casella condivisa subito dopo aver effettuato il salvataggio della configurazione appena terminata. Vi basterà effettuare un test inviando una mail dal diverso mittente. In alcuni casi questo passaggio potrebbe restituire un errore ma la mail arriverà comunque a destinazione (verificate, giusto per sicurezza).
Vi posso assicurare che è stato più difficile riportare il tutto in procedura che eseguire le operazioni sullo smartphone ;-)
Buon lavoro!
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