Risposta breve: No. Esistono però le abitudini, quelle sono dure a morire e generalmente si costruiscono facendo leva su una base d’esperienza che viene coltivata negli anni, tra i mille possibili cambiamenti in favore di qualcosa di migliore, è una costante. Nasce tutto da una chat aperta con Daniele che mi chiede: mi suggeriresti qualche plugin essential per fare un blog decente in WordPress?
Comincio con la frase di rito: il blog decente lo fai con i contenuti, non con il tema grafico e i plugin. Ora che la frase di rito è stata generosamente tirata fuori possiamo passare alla ciccia.
WordPress: i plugin consigliati
Gestisco diverse installazioni di WordPress e nonostante molte di queste abbiano una base plugin per me non rinunciabile, tutte loro hanno qualcosa di diverso, qualcosa di dedicato, di adatto all’esigenza, spesso poi preferisco lavorare su un tema child integrando modifiche all’interno del file functions.php
che spesso aiuta molto più di un plugin installato e poi “abbandonato” (dal suo autore), in questo blog ho spesso parlato di modifiche da apportare al proprio WordPress mettendo mano (e facendo particolare attenzione) a quel file.
Da dove partire? Diciamo che le idee sono ormai chiare, provo a riportarle qui di seguito rispettando un “ordine alfabetico di macro-area“.
Backup, ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Se il tuo hosting provider non offre una soluzione integrata che si prenda cura al posto tuo di questa operazione vitale è obbligatorio pensare a qualcosa che possa metterti al riparo da danni imprevisti (causati da te, da chi collabora con te sul blog o da cause che nulla hanno a che fare con la tua volontà). La mia scelta si chiama BackUpWordPress ed è ormai diventata più solida di una roccia.
Il mio backup viene effettuato su spazio FTP ma poco dopo prelevato tramite uno script di bash dal mio Raspberry, che lo metterà al sicuro sul NAS di casa oltre che in copia su un mio spazio Dropbox. Esistono alternative, tante, anche più aggiornate di questa (che noto oggi essere ferma a circa un anno fa) e che permettono di parlare immediatamente con Dropbox o equivalenti per salvare copia del tuo database e magari dei tuoi file (oltre quelli nativi di WordPress, parlo del tema modificato, dei file multimediali caricati, ecc.). Nel mio caso i file vengono salvati anch’essi tramite uno script di bash eseguito dal Raspberry di casa, stessa sorte dei file del database, copia sul NAS casalingo e su account Dropbox.
Va da sé che puoi cercare un’alternativa più congeniale alle tue esigenze e modi di lavorare, basta che funzioni e che ti garantisca un porto sicuro per i tuoi dati in caso di necessità di ripristino. Inutile forse aggiungere – di conseguenza – che di tanto in tanto dovresti controllare che il plugin funzioni bene così come tutto il resto del giro di salvataggio copie e – aggiungo – potresti anche mettere in piedi un’installazione secondaria di WordPress su cui fare ripristino dei dati salvati per assicurarti che il backup sia consistente.
Classic Editor (Sorry not Sorry)
Sì perché a me Gutenberg non piace, è un dato di fatto. Ci ho provato, molte volte, davvero, eppure continuo a preferire il vecchio editor classico di WordPress con quel suo vetusto WYSIWYG, funziona, fa il suo sporco lavoro, è una vecchia guardia dura a morire. Se stai iniziando adesso con WordPress il mio suggerimento è quello di provare a utilizzare nativamente Gutenberg e l’editing a blocchi. Se però la tua confidenza scema e pensi che questo modo di popolare un articolo WordPress non sia l’ideale beh, il consiglio è quello di provare Classic Editor, magari incontra i tuoi gusti.
Collegamenti rotti (e come rimediare)
Che figura fai se parli di qualcosa e proponi un collegamento ipertestuale che poi non funziona? In generale questa cosa ha sempre penalizzato la qualità di un prodotto finito o in continua evoluzione, leggende metropolitane raccontano inoltre di penalizzazioni da parte di Google e dei suoi competitor ma per me questa cosa rimane tutto sommato secondaria. Ciò che davvero mi importa è che tu possa leggere un articolo contenente collegamenti a risorse esterne che siano sempre raggiungibili nel corso del tempo, anche quando quest’ultimo scorre via inesorabile e per alcune di quelle risorse esterne arriva la “fine” della loro esistenza su Internet. Io uso Broken Link Checker, un’arma fantastica nella ricerca di collegamenti rotti da rimettere in sesto. Fa anche altro, ma questa sua funzione principale è davvero un must-have.
Inserirei insieme a lui anche un altro “socio” irrinunciabile, si chiama Redirection e permette di modificare rapidamente puntamenti morti nel corso del tempo, intercettare errori 404 e portarli a pagine esistenti e molto – ma molto – altro. È certamente parte di quel set di plugin must-have tanto quanto il Broken Link Checker poco sopra:
Commenti e Spam
Se metti in piedi un nuovo blog con l’intenzione di tenerlo aperto al pubblico e al commento di quest’ultimo è bene che tu ti premunisca di soluzioni in grado di proteggerti da interventi indesiderati, là fuori è pieno di bot e gente con molto (troppo) tempo libero a disposizione. La mia scelta? Akismet (sviluppato da Automattic, società alle spalle dello stesso WordPress) e Antispam Bee, un’accoppiata davvero vincente che mi ha molto aiutato fino a quando non ho personalmente scelto di affidarmi a Disqus come sistema di commenti integrato in WordPress. Quest’ultimo offre ulteriori funzioni più avanzate rispetto al sistema originale di WordPress ma ti consiglierei di non sceglierlo almeno inizialmente.
GDPR (una questione di)
Argomento spinoso ma inevitabile. Dovrai armarti di tanta pazienza, di una Policy sulla Privacy, di una sui Cookie, di acqua santa e di un addetto al ricambio dei rotoli di carta igienica nel bagno. Se raccogli – anche “involontariamente” – dei dati dai tuoi lettori è obbligatorio permettere loro di controllare ciò che viene salvato sulla loro postazione e – non ultimo per importanza – richiedere la totale cancellazione di quanto raccolto. Vengono in aiuto alcuni plugin che ho rodato nel tempo.
Cookie Notice per informare gli utenti riguardo la creazione dei Cookie navigando nel sito web (opportunamente configurato permetterà di caricarne alcuni solo dopo l’accettazione da parte del lettore / visitatore) e GDPR Data Request Form per la cancellazione dei dati partendo da un form da completare (quello che nel mio caso si trova qui).
Sicurezza
Un capitolo a parte, un argomento che ha meritato nel corso del tempo degli articoli ad-hoc che tutto sommato ancora oggi possono essere ritenuti assolutamente validi, non mi resta che proporteli qui di seguito:
Altro da dichiarare?
Ce ne sarebbe per altri 30 minuti almeno di scrittura ma non è così che voglio tediarti. Molto dipende davvero dal tipo di opera che vuoi mettere in piedi, dalle tue esigenze e dalla tua visione in merito al futuro della tua nuova creatura. Per partire hai certamente gettato delle buone basi e qualsiasi nuovo miglioramento è frutto evidentemente di una necessità che deve poter trovare risposta in un codice sorgente già pubblicato o in qualcosa che costruirai “in casa” con l’aiuto della ricchissima documentazione che il prodotto può vantare (e del supporto di una comunità estesa come nessun’altra mai prima).
Io ti cito in ordine sparso Enlighter – Customizable Syntax Highlighter per dare una degna forma al codice sorgente nel caso in cui tu volessi pubblicarne all’interno di un tuo articolo, Font Awesome nel caso in cui tu voglia integrare risorse dal noto “spacciatore di icone” qualitativamente sempre molto sul pezzo, Jetpack by WordPress.com se hai bisogno di integrare ulteriori strumenti già sviluppati e messi a disposizione da Automattic (occhio però alla generale pesantezza di un plugin davvero mastodontico), Regenerate Thumbnails per rigenerare rapidamente le miniature immagini quando cambi qualcosa nelle misure del tuo tema grafico, reSmush.it Image Optimizer per ottimizzare quelle immagini che vai a caricare sul tuo spazio hosting condiviso (mai troppo capiente), TablePress per creare e pubblicare tabelle ordinate all’interno dei tuoi articoli, WP Super Cache per generare file statici che possano essere serviti molto più rapidamente rispetto all’andare a interrogare sempre il database e recuperare gli ulteriori elementi dal tuo spazio FTP (l’argomento caching è veramente immenso e spesso non c’è una “risposta unica” al fabbisogno del tuo spazio web e dei tuoi visitatori).
Spero e credo di aver dato risposta a Daniele ma lascio ampio margine a chiunque per collaborare e dire la propria tramite l’area commenti a tua disposizione.
#StaySafe
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