Primi passi con Google Local Guides

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Il periodo (teoricamente) più caldo dell’anno si avvicina, qui si inizia a calare la quantità di articoli in pubblicazione e ci si prepara a qualche giorno di riposo (anche se manca ancora un po’). Volendola considerare la classica annualità di lavoro, posso dire di essere soddisfatto, ho fatto un buon lavoro e tu lì fuori ci sei sempre stato, hai letto un articolo interessante e sei rimasto, o magari sei andato via ma un domani magari tornerai per leggere ancora qualcosa. Gioxx’s Wall è cresciuto, molto del merito è proprio del lettore.

Primi passi con Google Local Guides 3

Vorrei cominciare la nuova settimana dedicando questo articolo a uno degli strumenti di Google più giovani, attraverso il quale sta attraendo l’attenzione di volontari che sono pronti a dire la propria e che magari non vogliono più lasciare il proprio contributo su piattaforme come TripAdvisor e simili. Io? Io TripAdvisor l’ho sempre usato poco. Ho creduto e dato fiducia a FourSquare, sin dalla sua nascita. Ho mal digerito la scissione dell’applicazione e relativa creazione di Swarm (fatico a sopportarla ancora oggi) perché mi è sempre piaciuto quell’essere mezzo gioco e mezzo catalogo delle attività sul territorio che FourSquare ci ha abituato ad avere nel palmo della mano.

Ho provato Google Local Guides. Big G. ha scelto di arricchire le funzioni di modifica di Google Maps e permettere all’utente finale di dire la propria, di contribuire modificando o aggiungendo informazioni ai luoghi quasi sempre presenti sulla mappa (dal mio primo contributo, due mesi fa circa, ho già trovato alcune attività non schedate nei database del grande fratello, nda). Tutto comincia con un singolo contributo, basta un parere, una fotografia, ecco quindi che si viene catturati nel vortice e si arriva facilmente al livello 2, una scalata verso piccoli riconoscimenti virtuali, talvolta anche molto graditi (come lo spazio aggiuntivo Google Drive che si ottiene a livello 4, tanto per dire).

Primi passi con Google Local Guides

Google Local Guides si basa sulla cronologia dei propri spostamenti, ma anche su contributi che puoi scegliere di dare semplicemente cercando un posto su Maps e aggiungendo un parere, un numero di telefono, qualsiasi altro dettaglio mancante o errato. Se non sai ancora cos’è la cronologia degli spostamenti e magari possiedi uno smartphone con piano dati attivo (Android in particolare), forse è il caso che tu dia un’occhiata al sito web google.com/maps/timeline. Fatto? Tutto bene? Hai appena scoperto che Google è in grado con precisione quasi millimetrica di ricostruire gli spostamenti principali della tua giornata? Puoi scegliere se continuare a tracciare questi spostamenti o disattivarli e chiedere a Google di non invadere ulteriormente la tua privacy, gestisci la cosa direttamente tramite le istruzioni presenti nella pagina web che hai da poco aperto.

Tutti possono contribuire alla crescita di Google Maps tramite Local Guide, io ho caricato qualche scatto catturato durante le mie mangiate con i colleghi o con gli amici, e ho visto crescere rapidamente le statistiche di visualizzazione poiché molti degli utenti che cercano un particolare luogo vogliono anche vedere cosa c’è di buono lì, cosa devono potersi aspettare. E se l’immagine qui di seguito ti mostra un ringraziamento da parte di Google che parla di 1000 visualizzazioni, sappi che a oggi (mentre sto scrivendo l’articolo) il numero di visualizzazioni ha superato quota 100.000.

Primi passi con Google Local Guides 1

Il tempo da dedicare alla piattaforma lo scegli tu. Pochi minuti? Una mezza giornata per clonare i pareri già dati tramite altri Social Network? Una volta ogni 3 mesi? Poco importa, non è un dovere, è e deve rimanere un piacere che possa permetterti di aiutare gli altri utenti a fare una scelta. Google Local Guides ti farà (se lo vuoi) delle domande per avere quanti più dettagli possibili riguardo un luogo che hai già frequentato, anche questa operazione porta a dei punti che permettono di far crescere le tue statistiche. Più punti corrispondono a maggiore autorevolezza sulla piattaforma (con la speranza che le tue recensioni non vengano scritte solo per crescere in classifica, creando quindi più garbage che altro), quindi a traguardi da raggiungere per ottenere bonus che vengono dichiarati nella pagina della piattaforma.

In Google Local Guides ho rivisto quella voglia di crescere e condividere informazioni tra utenti che più mi era piaciuta in FourSquare. Spero possa migliorare sempre più e permettere agli utenti di fornire maggiori contributi con più libertà e velocità nell’approvazione delle modifiche (cosa che oggi è parecchio lenta e che non sempre rema nella giusta direzione). Il vantaggio sta (tra la tante cose) nel fatto che non serve scaricare alcunché, chi ha l’applicazione di Google Maps installata sul proprio smartphone, ha già accesso a Local Guides, nella sezione “I tuoi contributi” raggiungibile tramite menu di sinistra. Sarà la stessa applicazione a rilevare la tua posizione e chiedere di effettuare l’upload delle fotografie che scatti quando vai in giro, ammesso che queste vengano realizzate all’interno di un luogo presente nella cartografia di Google. La facilità d’uso è uno dei punti a favore di Google, forse inutile da dire, a Big G. piace vincere facile.

Primi passi con Google Local Guides 2

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