È iniziato tutto in un piccolo bilocale dove avevo posizionato il mio primo test di questo tipo, si trattava di una IP Cam che forniva un servizio di accesso Cloud e un’applicazione su smartphone (Banco Prova: Atlantis +Cam (A02-Pluscam)), era il 2013, da lì in poi la strada è sempre stata in salita e di prodotti ne ho provati davvero tanti, tutti in grado di tenere d’occhio l’appartamento da più punti di vista, da più angoli, sono approdato su D-Link e ho aumentato il numero di dispositivi quando ho traslocato. Oggi ho tolto via tutto, sono passato ad Arlo di Netgear, ti spiego il perché.
Netgear Arlo Pro
Kit ormai superato ma ancora perfettamente funzionante e integrato con i servizi di Netgear e le sue applicazioni. Non si tratta di vere IPCam, sono sì telecamere di sicurezza ma la registrazione – così come il collegamento alla rete – viene eseguita esclusivamente dalla stazione centrale del prodotto che deve avere corrente e connettività via cavo (non puoi farlo funzionare con WiFi a meno di mettere in piedi strani esperimenti), le registrazioni possono andare nel Cloud di Netgear a pagamento come funzione extra quando si supera la settimana dall’evento registrato, diversamente possono essere ospitate da una chiavetta USB o un disco esterno collegato in ogni caso via USB alla centrale. La stessa centrale integra anche la sirena per l’allarme acustico (e di baccano ne fa davvero tanto per essere in appartamento).
Ho sentito l’esigenza di mettere d’accordo tutto il mio “comparto di videosorveglianza“, le diverse marche, modelli di dispositivo e modalità di registrazione ormai avevano stancato. Tutte le D-Link erano state collegate al router con reservation DHCP e mandate in registrazione sulla Surveillance Station di Synology, la eufyCam era quella che teneva d’occhio al situazione all’esterno perché adatta anche all’outdoor (ma non poteva essere integrata nella Synology S.S. fino a quando non è stato reso disponibile il protocollo RTSP), con la sua centrale, la sua sirena e tutto il suo sistema di contorno, nonché applicazione per controllarla e verificare le registrazioni. Quest’ultima lavorava con la batteria integrata, le altre con un cavo allacciato alla presa di corrente più vicina, non c’era più omogeneità.
Tante le ricerche, tante le possibilità, c’è un mondo vasto lì fuori e la stessa eufyCam era nata proprio come principale competitor della serie Arlo Pro. Nessuna scelta è del tutto giusta o del tutto sbagliata, si cerca di posizionarsi in una media che funzioni e che ti porti il risultato sperato, soprattutto quando ci va di mezzo un investimento economico mica tanto da ridere (dato che a nessuno crescono spontaneamente i soldi nel conto in banca, giusto?). Ho provato a chiedere in giro, informarmi, documentarmi, il nome di Arlo Pro spuntava fuori più e più volte in maniera prepotente, è chiaro che nel mercato è stato un innovatore e che gode quindi di una solida base utenti che già lo usa da molto, arrivato ormai a quella che sarà la sua terza versione e che introduce costanti miglioramenti mai realmente “disruptive“, credo che in un certo senso lo faccia perché così facendo può giustificare la versione dopo, prevedibile e scontato.
Di cosa stiamo parlando
Di un kit composto da più telecamere e relative batterie al litio (perché Arlo funziona a batteria, nel caso della versione Pro può funzionare anche attaccando la telecamera alla presa di corrente, nda), un’unità centrale, qualche supporto per il montaggio e null’altro. La scatola è importante e cerca di contenere il tutto con la massima cura e precisione, per evitare che qualcosa al suo interno possa danneggiarsi.
Quando riuscirai ad aprire il tutto senza devastare alcun imballo (io ci tengo e sono un rompiballe precisino in questi casi) allora potrai cominciare a configurare il tuo nuovo prodotto. La prima da montare sarà chiaramente l’unità centrale con sirena integrata. Trovale un posto vicino al router se puoi, il cablaggio con cavo è fondamentale e l’unica alternativa che hai è pensare a un powerline laddove non dovessi riuscire a trovare una giusta posizione, non puoi collegare l’unità centrale di Arlo Pro via WiFi, non almeno in via ufficiale. Applicazione alla mano, crea un nuovo account e inizia a preparare la tua “videosorveglianza casalinga“.
La stazione base o hub si connetterà chiedendo un indirizzo IP al tuo router (passaggio per te assolutamente trasparente dato che stai usando un cavo e non il WiFi), quindi contatterà i server di Netgear e tu dovrai esclusivamente fare il pairing con l’applicazione che hai appena installato sul tuo smartphone, verrai guidato passo-passo dal software stesso. La stessa cosa si può dire per le telecamere che – una volta accese – potranno essere associate alla stazione base, rinominate in base all’ambiente in cui intendi inserirle e visualizzate da applicazione. Anche questo articolo fa parte di quel gruppo chiamato “Ultimamente ho dimenticato di scattare qualche fotografia durante l’apertura / montaggio prodotto e configurazione dello stesso“, fermo restando che gli screenshot del software potrei ancora farli ma no, si tratta pur sempre di dati e riferimenti alla mia abitazione ?
Stai divagando
Sì lo so, hai ragione. Caratteristiche principali del prodotto che ho acquistato sono disponibili sul sito ufficiale all’indirizzo arlo.com/it/products/arlo-pro/default.aspx. Le hai lette? Sembra tutto molto bello, funzionante e assolutamente infallibile, giusto? Bene, perché ora tocca al parere che si basa sulla mia esperienza dopo aver messo in piedi il kit da circa un paio di mesi, bussando quotidianamente alle porte del controllo via applicazione e notifiche push con tanto di ulteriori azioni intraprese tramite IFTTT, da subito compatibile con Arlo Pro ma con molte poche opzioni alle quali ho cercato di aggiungerne altri tramite suggerimenti al produttore (dubito li metteranno in pista).
Contro
- Non c’è allarme in caso di manomissione della singola telecamera. eufyCam ce l’aveva e lo ritenevo assolutamente intelligente nel caso in cui qualcuno provi a togliere di mezzo il controllore.
- Lo storage in Cloud è quasi un “must-have” se si intende recuperare un video più vecchio di una settimana, il costo non è esattamente basso, aggiungilo al già costoso kit che hai acquistato (o che intendi acquistare). Alcune delle funzioni spacciate come assoluta novità in realtà su eufyCam esistevano di default, come il riconoscimento facciale e l’esclusione degli animali o ancora il riconoscimento delle targhe, senza necessità dell’intervento dell’intelligenza artificiale applicata dai server del produttore. Ne puoi fare a meno? Sì, in alcuni casi esistono anche metodi che puoi adottare tramite Raspberry (e non solo) che vanno a coprire queste mancanze, chiaramente ti tocca smanettare (lo so, può essere divertente per molti ma non per tutti).
- Qualità video certamente migliore dell’intero parco composto dalle precedenti telecamere D-Link, ma non migliore di eufyCam, non in maniera così abissale almeno. La differenza non si nota tanto (in realtà affatto) con la luce solare, si nota tutta di notte, quando la nitidezza dovrebbe farti sentire al sicuro, cosa che non accade come dovrebbe. Buono comunque il grandangolare in grado di tenere d’occhio i 130° di campo visivo.
Pro
- Impermeabili e resistenti alla polvere, questo è sicuramente un punto a favore delle telecamere Arlo Pro, c’è anche il magnete che mi permette di attaccarle facilmente su parti metalliche esattamente come facevo con eufyCam.
- C’è il geofencing via applicazione e GPS dello smartphone, su eufyCam non c’è mai stato dal Day-1 (nonostante fosse stato promesso), funziona bene e sono molto contento di poterlo sfruttare, le registrazioni si fermano quando io o Ilaria torniamo a casa, ripartono non appena abbandoniamo l’area che ho stabilito, un perimetro piuttosto preciso della casa.
- Durata delle batterie stimata in 6 mesi. La carica “originale di fabbrica” non era completa, allo stato attuale mi trovo intorno al 50% di energia residua per ciascuna telecamera, sono passati circa 2 mesi e mezzo da quando ho montato Arlo Pro, vediamo quanto è capace di resistere senza che io ricarichi le batterie. eufyCam mi garantiva un anno di durata, non volendo giocare a chi ce lo ha più lungo ti posso dire che mi sta benissimo anche una durata inferiore purché io non sia costretto a ricaricare le batterie ogni mese.
Mi rimane tutto sommato neutro l’audio sul quale sorvolo, l’ho sempre utilizzato poco (sia a una che a due vie, poco importa), qui non brilla certamente ma non posso neanche dire che sia completamente da bocciare. Un grande meh invece per l’applicazione, a tratti lenta e comunque non il miglior esempio di usabilità e bellezza, non c’è widget da poter inserire su Android (mi viene in mente l’esempio di IP Cam Viewer, nda), da poco è stata modificata per introdurre l’autenticazione a due fattori (bene).
Che altro dire? Credo di aver “vomitato” un po’ tutto quello che c’era da buttare sul tavolo riguardo quello che definirei un incauto acquisto degli ultimi tempi. Mi sono forse lasciato trascinare in maniera errata. Non credo si tratti di un cattivo prodotto ma sono sufficientemente certo di poter affermare che si potrebbe fare molto di più con quanto già chiesto al cliente finale (e pensare che io ho pagato l’intero kit molto meno rispetto al prezzo di listino approfittando dell’Amazon Prime Day). Lo ricomprerei? Non a queste condizioni, probabilmente darei molta più fiducia al progetto di Anker.
Io ti lascio in ogni caso i riferimenti per visualizzare la scheda prodotto Arlo Pro sullo store Amazon, puoi darci un’occhiata se proprio non sai come spendere i tuoi soldi ?
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Prodotto: ho atteso l'Amazon Prime Day per fare il mio acquisto pur essendo consapevole che non si trattasse dell'ultima versione del kit Arlo. Poco importa, funziona decentemente (con i limiti descritti nell'articolo) e ho speso una cifra inferiore al dovuto.