AirTag: “Perdi il vizio di perdere le cose”

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Uno slogan (e un obiettivo) parecchio chiaro per un prodotto che non inventa alcunché ma che – come già accaduto in passato – reinventa e migliora sensibilmente qualcosa che fino a quel momento non funzionava così bene come qualcuno voleva far credere. L’AirTag della società di Cupertino è infatti una soluzione adatta a chiunque voglia tenere d’occhio un suo oggetto (qualsiasi esso sia), evitando che questo venga smarrito o rubato, una rete di salvataggio e allerta che funziona grazie alla diffusione dei dispositivi della mela:

Il tuo AirTag invia un segnale Bluetooth sicuro che può essere rilevato dai dispositivi della rete Dov’è più vicini. Questi dispositivi inviano la posizione dell’AirTag ad iCloud: quando apri l’app Dov’è, lo vedrai sulla mappa. Tutta l’operazione avviene in forma anonima e criptata, per tutelare la tua privacy. Ed è anche superefficiente, quindi non devi temere che si consumi la batteria o finiscano i dati.
Proprio come sugli altri dispositivi Apple, anche su AirTag puoi attivare la modalità Smarrito. In questo modo, se il tuo AirTag viene rilevato da un dispositivo nella rete, tu ricevi una notifica in automatico. Puoi anche scegliere di mostrare le tue informazioni di contatto quando qualcuno tocca il tuo AirTag con uno smartphone dotato di tecnologia NFC (la stessa che si usa per pagare con il telefono).

Ci ho messo un po’ e ne ho lette di cotte e di crude in merito prima di decidermi, poi l’ho fatto, ho acquistato un pacchetto da 4 AirTag per una questione di convenienza rispetto al pezzo singolo. Nonostante il mio smartphone principale non sia più basato su iOS da tempo, ho comunque in casa un iPad, un MacBook e porto con me un iPhone aziendale, tutti dispositivi in grado di parlare con iCloud e la rete di Apple in generale. Acquistati e fatti personalizzare dall’Apple Store online, mi sono stati consegnati a casa e ne ho messi un paio all’opera per capire le potenzialità del prodotto. Lascia che ti racconti com’è andata dopo qualche mese di utilizzo.

AirTag

Piccolo, leggero, ingegnerizzato come solo Apple sa fare, con quello stupido difetto di non avere un buco per poterlo attaccare a un anello portachiavi già esistente (commercialmente giustificato dal fatto che bisogna pur vendere gli accessori in qualche maniera, anche quelli più costosi), con una batteria in grado di tenerlo in vita oltre un anno (così dichiara Apple, io lo scoprirò e tornerò qui ad aggiornare questo articolo, promesso!) e la facilità d’uso che lascerebbe incantata la peggiore tra le scimmie ammaestrate che non è neanche in grado di accendere un PC (è cattiva, me ne rendo conto, ma è per farti capire quanto AirTag sia davvero alla portata di chiunque).

Devi solo togliere la linguetta protettiva che isola la batteria dai contatti (per mantenere lo stato di carica nell’intervallo di tempo che va dalla produzione e messa in commercio a quello dell’acquisto da parte dell’utente finale, ovviamente), a quel punto AirTag sarà pronto per essere configurato e potrà così seguire l’oggetto che non vuoi perdere (provarci è lecito, riuscirci è tutt’altra cosa, sia chiaro). Ti basterà sbloccare l’iPhone o l’iPad e tenere quell’AirTag nei diretti dintorni, verrà così rilevato e potrai associarlo al tuo account e al tipo di oggetto da tenere monitorato, con un nome e un’icona personalizzata, scelta tra le varie emoji disponibili sul sistema.

Prendendo a esempio il mio caso, tutto quello che dovrai fare ora sarà individuare un posto “ben nascosto” dove tenere l’AirTag per evitare che venga trovato e rimosso da chiunque voglia (e riesca) a rubarti quello zaino di cui sopra. Non è difficile ma non è neanche da escludere che il potenziale ladro sappia ormai benissimo come muoversi, anche con questo tipo di tracciatori, queste figure sono spesso più al passo con i tempi (ne va della sopravvivenza del loro “mestiere“). Da questo momento in poi potrai tenere d’occhio la posizione dell’AirTag tramite l’applicazione Dov’è, nativamente installata sui sistemi iOS di Apple, la stessa che sei abituato a utilizzare da sempre in caso di furto di un iPhone, di un iPad o di un auricolare AirPods.

La scelta di tenere tutto sotto lo stesso tetto, tra l’altro già conosciuto pressoché da tutti gli utilizzatori della mela morsicata, è vincente e comoda, non dovrai scaricare null’altro, imparare niente di nuovo. Apri Dov’è, cerchi il tuo AirTag associato a ciò che non vuoi perdere, è tanto tanto facile.

L’applicazione (e in special modo l’AirTag stesso) ti permetterà di ottenere una posizione davvero precisa dell’oggetto (qualsiasi iPhone o iPad nei dintorni lo rileverà tramite Bluetooth e grazie all’utilizzo del GPS potrà aggiornare la posizione di quell’AirTag), tu potrai seguirlo comodamente su una mappa e farlo suonare in caso di necessità, utile quando l’oggetto è stato smarrito o peggio rubato e vuoi che “si faccia sentire, notare“, potrai chiaramente fare in maniera tale che l’applicazione Dov’è ti avvisi tempestivamente nel momento in cui tu ti allontani dall’oggetto (o lui da te) e dall’AirTag al quale questo è associato.
Per capirci: lasciare le chiavi di casa in macchina, con attaccato al portachiavi l’AirTag, farà scattare un allarme anche se ti allontanerai semplicemente per fare la spesa al supermercato, con l’auto parcheggiata nello spazio adibito dal supermercato stesso. È molto sensibile e ciò è un bene, anche se qualche volta ti farà storcere il naso perché “Dannazione, lo so, sono solo al supermercato!“.

Il consiglio è quindi quello di non arrabbiarsi ma iniziare ad abituarsi a questo comportamento che, nel momento in cui non si verificherà, dovrebbe per lo meno far insospettire, senza però scatenare inutile paranoia da finto furto o smarrimento.

AirTag e la questione sulla Privacy

Da non sottovalutare è l’aspetto legato alla Privacy, questione alla quale dare la giusta importanza, perché se è vero che in un mondo ideale tutti seguiremmo le regole e ci rispetteremmo reciprocamente senza ledere l’altrui diritto, è altrettanto vero che in questo, quello che viviamo quotidianamente, siamo capaci di far assumere a qualsiasi prodotto un secondo fine, quello meno adatto, meno corretto, meno rispettoso per l’altrui persona.

E allora è facile pensare all’AirTag come il perfetto tracker per seguire qualcuno che non sa e di certo non vuole essere seguito, i casi non sono stati pochi in passato e hanno fatto tutti notizia, motivo per il quale la stessa Apple è stata costretta a chiarire il fine principale del suo AirTag e schierarsi contro coloro che hanno deciso di usarlo in malo modo. Altrettanto scalpore lo hanno fatto i comodi furti d’auto e molto altro ancora, tutto clamore che ha fatto coppia con facilità d’uso di questo dispositivo.

Lo scorso febbraio (avevo già comprato gli AirTag e li avevo messi in uso) è stata pubblicata una nota sul sito ufficiale (apple.com/it/newsroom/2022/02/an-update-on-airtag-and-unwanted-tracking) per approfondire la questione legata al tracciamento indesiderato e alle azioni intraprese dalla società della mela per aiutare tutte quelle potenziali e ignare vittime, protagoniste (senza saperlo) di tracciamento – appunto – indesiderato.

Ed è per questo motivo che un’azione prima assolutamente coerente con l’uso lecito del prodotto (un esempio pratico: lo zaino di scuola del proprio pargolo piuttosto che un “portachiavi intelligente” dato a quel genitore ormai anziano e molto sbadato che tende a perdersi per le strade della città) è diventato qualcosa da contrastare, da rendere più difficile, modificando il comportamento di AirTag affinché diventasse più chiaro che c’era qualcuno a tracciare dei movimenti in maniera silente.

Riporto quindi le novità annunciate all’epoca da Apple:

  • Nuovi avvisi sulla privacy durante la configurazione di AirTag: in un prossimo aggiornamento software, durante la prima configurazione di AirTag l’utente vedrà un messaggio che dichiara in modo esplicito che AirTag è pensato per ritrovare i propri effetti personali, che l’utilizzo di AirTag per seguire gli spostamenti delle persone senza il loro consenso è un crimine in molte parti del mondo, che AirTag è progettato per essere rilevato dalle vittime, e che le forze dell’ordine possono richiedere informazioni identificative del proprietario dell’AirTag.
  • Risposta ai problemi relativi agli avvisi per gli AirPods: ci è stato segnalato che alcune persone ricevono l’avviso “È stato rilevato un oggetto sconosciuto”. Confermiamo che questo avviso non verrà mostrato se viene rilevato un AirTag nelle vicinanze; solo per AirPods (terza generazione), AirPods Pro, AirPods Max e gli accessori di terze parti nella rete Dov’è. Nello stesso aggiornamento software, aggiorneremo l’avviso mostrato all’utente in modo che faccia riferimento agli AirPods invece che a un “oggetto sconosciuto”.
  • Documentazione di supporto aggiornata: oggi Apple aggiorna l’articolo di supporto sui tracciamenti indesiderati su apple.com per comunicare le funzioni di sicurezza integrate in AirTag, negli AirPods e negli accessori della rete Dov’è. Questa pagina adesso include spiegazioni aggiuntive su quali accessori della rete Dov’è possono attivare un avviso di tracciamento indesiderato, un maggior numero di immagini per fornire esempi specifici di questi avvisi, e informazioni aggiornate su cosa fare dopo aver ricevuto un avviso, incluse le istruzioni per disattivare un AirTag, gli AirPods o un accessorio della rete Dov’è. Sono anche disponibili link a risorse utili quando si pensa che la propria sicurezza sia a rischio, come il National Network to End Domestic Violence (rete nazionale per porre fine alla violenza domestica) e il National Center for Victims of Crime (centro nazionale per le vittime di crimini).

Stiamo anche valutando una serie di aggiornamenti che prevediamo di introdurre nei prossimi mesi, fra cui:

  • Posizione precisa: questa funzione permette a chi riceve un avviso di tracciamento indesiderato di individuare con precisione la posizione di un AirTag sconosciuto. Chi ha un iPhone 11, iPhone 12 o iPhone 13 potrà usare la funzione “Posizione precisa” per vedere la distanza e la direzione di un AirTag sconosciuto, quando è nel raggio di prossimità. Man mano che un utente iPhone si muove, “Posizione precisa” raccoglie i dati da fotocamera, ARKit, accelerometro e giroscopio, e guida l’utente fino all’AirTag usando feedback sonori, aptici e visivi.
  • Visualizzazione di un avviso con suono: quando l’AirTag emette automaticamente un suono per avvisare della sua presenza chiunque si trovi nelle vicinanze e l’iPhone, iPad o iPod touch dell’utente rileva che sta seguendo lo stesso percorso, mostreremo anche un avviso sul dispositivo dell’utente, che potrà eseguire un’azione direttamente da qui, per esempio riprodurre un suono o usare la funzione “Posizione precisa”, se disponibile. Questo può essere utile nei casi in cui l’AirTag si trova in una posizione in cui è difficile sentirlo o se l’altoparlante dell’AirTag è stato manomesso.
  • Ridefinizione della logica di avviso dei tracciamenti indesiderati: il nostro sistema di avviso dei tracciamenti indesiderati utilizza una logica complessa per determinare come avvisare l’utente. Prevediamo di aggiornare il nostro sistema di avviso di tracciamento indesiderato in modo che allerti ancora prima l’utente che un AirTag o un accessorio della rete Dov’è sconosciuto sta seguendo il suo stesso percorso.
  • Modifica del suono dell’AirTag: al momento, l’utente iOS che riceve un avviso di tracciamento indesiderato può riprodurre un suono per cercare di individuare l’AirTag sconosciuto. Modificheremo la sequenza di suoni in modo da renderli più forti e permettere di trovare più facilmente gli AirTag sconosciuti.

A quell’articolo di febbraio ne seguì un altro più tecnico e con tanti riferimenti precisi a cosa fare in caso di tracciamento indesiderato, l’ultimo aggiornamento è di una manciata di ore fa e credo quindi che sia giusto proportelo come integrazione da tenere d’occhio in caso di necessità: support.apple.com/it-it/HT212227.

Se sei un utente Android e non hai quindi un dispositivo iOS in grado di interagire con AirTag, ricorda che Apple ha pubblicato un’applicazione che rileva la presenza di questi prodotti anche per Android, è disponibile gratuitamente sul Play Store (è molto limitata e parecchio migliorabile, ma almeno fa il suo mestiere e ti consente di metterci temporaneamente una pezza):

Trova Tracker
Trova Tracker
Developer: Apple
Price: Free

In conclusione

Riepilogando, gli Apple AirTag costituiscono un’alternativa assolutamente vincente e valida rispetto ai più tradizionali e generalmente costosi tracker professionali con GPS / SIM al loro interno, considerato soprattutto quanto spazio occupano questi ultimi rispetto al dispositivo creato da Apple.

La soluzione è vincente perché, benché si tratti di una tecnologia già conosciuta e commercializzata in passato (mi viene in mente Tile tanto per fare un esempio pratico, te ne avevo parlato nell’articolo tile Mate: quanto è utile avere un portachiavi intelligente?), è altrettanto vero che i competitor non possono contare su una rete di dispositivi basati su iOS così vasta come quella costituita da tutti gli iPhone e iPad che ci sono in giro per il globo, sono loro il vero punto cardine che permette ad AirTag di esistere e funzionare a meraviglia. Le indicazioni sugli iPhone di più recente generazione sono talmente precise che ritrovare un dispositivo “protetto da AirTag” ti calerà nella parte del gioco “acqua-fuoco-fuoco” che più ci piaceva quando eravamo piccolini.

Un prodotto promosso? Certamente, con le dovute pinze, perché il costo dell’AirTag non è certo così irrisorio e ne va tenuto conto nel punteggio finale. Anche il fatto di essere così legati al solo mondo iOS (con un piccolo guizzo Android che però non permette null’altro che il rilevamento di tracciatori indesiderati) determina una fetta inferiore di potenziali clienti che – pur non “sopportando” il mondo Apple – potrebbe fruire di un dispositivo e annesso servizio davvero d’eccellenza.

Valutazione finale: 3.5

Gli AirTag di Apple si trovano sullo store online della società di Cupertino o possono essere acquistati anche su Amazon, talvolta a prezzo inferiore rispetto al listino della mela morsicata. Io ti propongo un box commerciale qui di seguito.

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Apple AirTag
  • Tieni d’occhio e ritrova le tue cose nell’app Dov’è, la stessa che già usi per...
  • AirTag si configura in un attimo: un tap e si collega all’iPhone o all’iPad
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Apple AirTag in confezione da 4
  • Tieni d’occhio e ritrova le tue cose nell’app Dov’è, la stessa che già usi per...
  • AirTag si configura in un attimo: un tap e si collega all’iPhone o all’iPad

Se hai dubbi o domande in merito al prodotto, l’area commenti è a tua totale disposizione :-)
Io intanto prendo qualche giorno di riposo, sono sempre qui ma non credo che pubblicherò altri articoli nel mese di agosto, si torna a settembre, goditi un po’ di riposo anche tu!

#StaySafe

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Ogni articolo rispetta - come sempre - i miei standard: nessuna marchetta, solo il mio punto di vista fatto di pro e di contro. Riporto i fatti a prescindere dal giudizio finale.
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Prodotto: acquistato in autonomia sullo store online di Apple. Prezzo pieno in tempi di "niente sconti", quelli che poi sono arrivati su Amazon e che vengono puntualmente riproposti.

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