Ormai ci siamo. Dal 2016 a oggi i ragazzi di Cubbit hanno percorso quella strada che gli ha permesso di prendere l’importante decisione di esporsi in pubblica piazza, su KickStarter, per dare via alla loro campagna di crowdfunding necessaria alla realizzazione in serie del prodotto che intendono lanciare per permettere a ogni utente di costruirsi un proprio spazio Cloud sicuro e protetto, ma soprattutto distribuito e non dipendente da quello che in gergo tecnico chiamiamo “Single Point of Failure“: la Cubbit Cell.
Ti ho parlato del progetto una manciata di giorni fa in un articolo dedicato (Cubbit è il Cloud distribuito e sicuro che parla italiano), nel frattempo ho personalmente investito (e sto continuando a farlo) ore del mio tempo (e una piccola spesa per l’hardware necessario) per cercare di provare la soluzione quanto più possibile, identificando bug e segnalandoli tempestivamente, affinché un prodotto finito e pronto per il mercato non contenga grossolane anomalie che potrebbero inficiarne il giudizio finale e la semplicità d’uso da parte di chiunque.
Quello di oggi è un articolo più da birra e chiacchiere con chi in Cubbit ci ha messo anima, competenze e cuore (oltre che tempo e denaro). Ho chiesto ad Alessandro, uno dei fondatori, di raccontarmi com’è nato tutto questo, questo è un po’ il risultato della nostra chiacchierata virtuale:
Cubbit è nata nel marzo 2016 con l’ambiziosa idea di costruire il primo cloud senza data center proprietari. Siamo quattro soci con differenti background ma accomunati dalla passione per le novità e da tanta voglia di fare.
Potremmo dire che all’interno di Cubbit convivono due anime, quella tecnologica – rappresentata da Marco e Lorenzo che lavorano instancabilmente al software e all’architettura di rete – e l’anima più business oriented – rappresentata da me e Stefano, appassionati di innovazione e da tempo conoscitori del mondo startup.
Dopo aver avuto l’idea iniziale eravamo consci che il lavoro da fare sarebbe stato lungo e che la complessità del progetto avrebbe richiesto un impegno full time. Per questo motivo abbiamo aspettato la fine degli studi di tutti e quattro: a marzo 2016 dopo la laurea abbiamo concretamente iniziato a lavorare al progetto, investendo inizialmente 15.000 euro che ci avrebbero garantito la possibilità di avvalerci delle competenze di altri collaboratori necessarie per effettuare una fase esplorativa durata 4 mesi.
Essendo quattro giovani ragazzi appena usciti dal percorso universitario le difficoltà non sono mancate. All’inizio, ci siamo dovuti appoggiare ad una casa che era il nostro ufficio durante il giorno e un Airbnb di notte (dovevamo pur sempre pagare le bollette!). Non è stato facile, anzi, sono stati mesi duri ma il nostro progetto ha cominciato a prendere forma.
Mentre, lato tech, si scriveva notte e giorno il codice sorgente, io e Stefano, lato business, partecipavamo a numerosi bandi. Le soddisfazioni sono arrivate presto a ripagare gli sforzi di tutti noi. Prima abbiamo vinto il bando di Aster, poi il Myllennium Award, ottenendo 10.000 euro di premio e un viaggio al Boston Innovation Gateway che ci ha permesso di entrare in contatto con lo stimolante ambiente hi-tech statunitense. A dicembre 2016 è poi arrivata la “consacrazione” del progetto con la vittoria del Premio Nazionale Innovazione.
Da lì non ci siamo più fermati, e anzi abbiamo continuato a presentare il nostro progetto anche in ambienti internazionali. Siamo stati finanziati dall’Unione Europea tramite il programma Horizon2020 e subito dopo siamo stati i primi italiani ad essere investiti e accelerati da Barclays, banca UK, e Techstars a Tel Aviv in Israele, un ecosistema straordinario per le startup tecnologiche nascenti e che cerca sempre di premiare tecnologie che siano veramente “distruptive”.
Negli anni abbiamo ricevuto diverse proposte di trasferire la nostra sede all’estero (es. Tel Aviv) ci hanno detto spesso che spostandoci dall’Italia le nostre chance di successo sarebbero aumentate ma noi vogliamo dare il nostro contributo al nostro Paese. Siamo profondamente legati a questo: ci ha offerto un’ottima formazione e tante opportunità di crescita. Siamo convinti che il futuro del cloud possa essere made in Italy, e per questo abbiamo scelto di gettare le nostre basi a Bologna.
Ci piace pensare che il futuro del cloud possa essere made in Italy.
A inizio articolo ti parlavo del 2006 perché è proprio da lì che parte il team, volendo infatti riassumere le tappe più importanti della crescita del progetto Cubbit si potrebbe determinare una timeline di questo tipo:
- Marzo 2016 – Cubbit nasce da quattro founders: Marco Moschettini, Lorenzo Posani, Alessandro Cillario e Stefano Onofri.
- Dic 2016 – Cubbit vince il premio nazionale italiano per l’innovazione (PNI), la ricompensa più significativa per le startup hi-tech del paese. Il mondo inizia a conoscere la nostra tecnologia, anche se è ancora scritta in C ++ e questo cambierà presto.
- Febbraio 2017– Cubbit va a Boston. Come parte del Myllennium Award vinto un paio di mesi prima, seguiti da un team internazionale di esperti in innovazione entriamo in contatto con lo stimolante ambiente hi-tech statunitense.
- Giugno 2017– Il software Cubbit è pronto per essere testato: viene lanciato un primo alpha test! Il primo neonato swarm di Cubbit è composto da 50 Raspberry Pi 3 sparsi per l’Italia.
- Dicembre 2017 – Alla European MakerFaire di Roma comunichiamo pubblicamente il nostro alpha test e raccogliamo adesioni di appassionati di informatica e tecnologia che vogliono aiutarci a rimodellare il futuro del cloud. Il nostro stand è sopraffatto dalla folla e l’ultimo giorno di fiera ci viene assegnato il premio Maker of Merit.
- Gennaio 2018– Più di 250 persone provenienti da 8 paesi si uniscono allo sciame degli Alpha tester. Grazie alla loro disponibilità e collaborazione i nostri programmatori riescono a testare il servizio e a migliorare l’user experience del software.
- Apr 2018 – L’Unione Europea riconosce l’innovazione e l’eco-sostenibilità del nostro cloud distribuito: Cubbit vince la prima fase del prestigioso programma Horizon2020.
- Maggio 2018 – Una grande notizia!. Dopo un lungo processo di selezione, Cubbit è stata scelta come innovazione all’avanguardia su cybersecurity da Techstars, uno dei 3 migliori acceleratori di startup al mondo, e Barclays, banca UK che sceglie di investire sul progetto. Il team vola a Tel Aviv per 4 mesi di un programma di altissimo livello condotto da mentor globali.
- Ottobre 2018– Un anno dopo, scegliamo ancora la Maker Faire Rome come luogo per annunciare il prossimo grande passo: la campagna di crowdfunding di Cubbit prevista per fine febbraio 2019.
- Febbraio 2019 – Lancio della campagna di crowdfunding su Kickstarter
In attesa della campagna
In attesa che la campagna abbia inizio (sarà mia cura aggiornare questo articolo e rilanciarlo su Twitter, LinkedIn e Reddit), quello che io posso fare è invitare uno dei lettori a provare la versione Alpha del software, a patto che questa persona abbia già a sua disposizione un Raspberry Pi 3 e un disco USB esterno, o almeno una chiave (sempre USB) con qualche GB di spazio da utilizzare esclusivamente per Cubbit (non meno di 16 ti direi, capirai in seguito il perché).
Ti inviterò all’interno di un forum attualmente privato dove troverai tutte le istruzioni per installare Cubbit sul Raspberry, così da poter cominciare da subito a giocare con il software e creare il tuo spazio sicuro in Cloud. Credo fermamente che i contributi possano aiutare a migliorare qualsiasi tipo di esperienza o prodotto, un paio di occhi e mani in più non possono certamente fare male. Ho un solo invito disponibile, dimmi perché dovrei scegliere proprio te, lascia un commento a questo articolo :-) (mi rendo conto che il tempo è poco e che alcuni lettori vedranno questo articolo in seguito, mi spiace davvero, ma presto Cubbit sarà disponibile per tutti!).
A questo punto non mi resta che augurare a tutti un buon inizio di settimana.
L’ora della campagna KickStarter è stata annunciata!
Il tempo è terminato, non ti resta che partecipare alla campagna KickStarter che verrà lanciata ufficialmente oggi, alle 17:30! Se anche tu come me ti sei mosso “prima del dovuto” registrandoti sul sito di Cubbit per ottenere novità e promozioni in questa fase della campagna, allora potrai accedere a un particolare vantaggio sicuramente graidito. Copio e incollo riportando dalla mail originale (ovviamente evitando di fornire ulteriori dettagli per non sminuire ciò che è stato fatto dai “precursori“:
Siamo felici di annunciarti un vantaggio esclusivo, riservato solo a coloro che come te hanno deciso di entrare in contatto con Cubbit ancora prima di Kickstarter.
Scegli il pledge della tua Cubbit Cell su Kickstarter entro le prime 24h dal lancio e otterrai 50GB di spazio cloud extra sul tuo account!
Per non arrivare tardi all’ora di lancio puoi tenere d’occhio il canale Telegram ufficiale del progetto (go.gioxx.org/cubbit-telegram) o decidere di farti recapitare i messaggi all’interno del tuo Facebook Messenger (go.gioxx.org/cubbit-messenger).
La campagna è Live!
Ci siamo, la campagna KickStarter è partita ufficialmente e le offerte per i Super Early Bee sono davvero molto allettanti (€199 per la Cubbit Cell con 512 GB di spazio disco a tua disposizione, €279 per quella da 1 TB). Puoi consultare tutti i dettagli all’indirizzo kickstarter.com/projects/cubbit/cubbit-reinventing-the-cloud.
In bocca al lupo ragazzi :-)
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