Apple WWDC: scusa se arrivo adesso, cosa mi sono perso?

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Pensavo di arrivare all’appuntamento del fine settimana e invece eccoci qui, con qualche pensiero sparso sull’evento di presentazione dei nuovi prodotti della Mela. Qui sopra trovi un video montato ad-hoc da Apple per spiegarti in pochissimo tempo tutto ciò che è stato riportato nel ben più lungo evento di presentazione tenutosi esclusivamente online lo scorso 22 giugno, ti consiglio caldamente di darci un’occhiata.

Android iOS

Il nuovo iOS 14 ha fatto bella mostra di sé davanti agli spettatori collegati da tutto il mondo. Quando penso a un evento ben organizzato e riuscito pure meglio ecco, penso ad Apple. Ho seguito l’evento in streaming direttamente sul loro sito web con una qualità audio e video assolutamente perfetta e non uno scatto o un incertezza magari dovuta al tecnico che stava per starnutire a causa della sua allergia. Sorrido pensando a quanto accaduto al sito dell’INPS poco tempo fa e alle loro becere scuse riguardo strani DDoS provenienti da noi cittadini desiderosi di avere informazioni e quanto promesso. Sto divagando.

iOS 14 in poche parole? Widget, migliore organizzazione delle applicazioni, alcuni di quei ritocchi che non ci si spiegava ancora come fosse possibile non averli messi a posto prima, Siri con gli steroidi.

Il mio polemico “Android” nel titolo è chiaramente figlio del fatto che in questo campo è ormai difficile se non impossibile innovare sul serio. Abbiamo visto e siamo pressoché pronti a tutto, da quando Steve Jobs presentò per la prima volta al grande pubblico iPhone nel 2007 abbiamo vissuto un susseguirsi di innovazioni e crescita tecnologica che 20 anni fa ci saremmo solo potuti sognare dall’alto del nostro sopracciglio alzato mentre facevamo i fighi per strada con in mano il nostro Nokia 3310. Symbian era e sembrava senza ombra di dubbio imbattibile, con un Nokia N95 ci si faceva anche il caffè e il poter collegare un telefono cellulare a un’antenna GPS esterna in bluetooth (credo di averla ancora da qualche parte, originale Nokia anch’essa) così da avere a disposizione il navigatore TomTom senza ulteriori spese in hardware era l’apoteosi dell’indipendenza (oltre che l’invidia di molti). iPhone è stato ed è riconosciuto tutt’oggi come segno distintivo di rottura con il passato, è grazie a lui se oggi possiamo avere tra le mani dei computer portatili spesso più potenti del PC che c’è ancora sulla scrivania, quello che non hai voluto rottamare perché tutto sommato se la cava ancora per farti andare su Internet e leggere la posta elettronica.

Tutto questo pippone per dirti che ecco, nonostante la mia polemica è assolutamente normale che iOS insegua Android tanto quanto Android ha fatto e fa ancora con iOS. È giusto per tutti, clienti in primis. Fa immensamente piacere che Apple abbia compreso che avere una schermata totalmente dedicata ai widget sia stupido e assolutamente inutile, i widget sono fatti per convivere insieme alle icone delle applicazioni che siamo soliti utilizzare di più durante la giornata, è il loro vero scopo ed è quello che certamente risolleverà le sorti di questo piccolo pezzo di software che fino a oggi su iOS ho considerato solo di disturbo e certamente poco utile.

La stessa cosa dicasi per le applicazioni. Chi le organizza minuziosamente in cartelle (presente!), chi le lascia allo stato brado occupando più pagine della Divina Commedia (mi viene il mal di mare solo a pensarci, e io non soffro il mal di mare). Quindi ancora una volta ben arrivata Apple, App Library è solo un nome con il quale riempirsi la bocca per dire che con iOS 14 è finalmente possibile nascondere pagine di applicazioni lasciate allo stato brado (ma anche raccolte in cartelle) e lavorare molto più con la ricerca integrata di iOS e un’organizzazione intelligente proposta da Apple e dall’intelligenza artificiale che imparerà a conoscerci nell’utilizzo quotidiano del nostro set di software.

Ed è ancora una volta sulla stessa linea d’onda che plaudo la scelta di modificare il comportamento della chiamata in arrivo (che ora occupa l’intera schermata rispetto a un piccolo banner in ingresso come fa dalla notte dei tempi il sistema del robottino verde) o di migliorare Siri per cercare di essere più fluida nel parlato, più attenta alle richieste e ancora più integrata con tutte le risorse che il Web ha da offrirci. Davvero molto bella la crescita che si prospetta per l’applicazione Mappe, buona l’idea di includere un traduttore a bordo (per andare a competere con Google Translate), ottima la direzione intrapresa con BMW (e non solo) per rendere digitale (e facilmente condivisibile) la chiave dell’automobile. Non ho ancora un parere ben definito su App Clips perché vorrei vederne alcune all’opera, qui tocca però agli sviluppatori terze parti darsi da fare.

Non è certamente finita qui e ho personalmente scaricato già iOS 14 per iniziare a dare un’occhiata a tutto questo sul mio iPhone 8, magari ti saprò dire di più in un prossimo futuro. iOS 14 sarà disponibile per tutti – in teoria – subito dopo la pausa estiva.

Letture consigliate:

Hello, I’m a Mac

Non neghiamolo: Catalina ha fatto schifo un po’ a tutti. Io faccio parte della squadra apprezzamenti Mojave e tutto questo grazie al fatto che Catalina ha scelto di dare un taglio netto con il passato rendendo più difficile la convivenza con la tua macchina della quale hai perso un po’ più il controllo rispetto alla precedente esperienza costruita. Applicazioni non subito compatibili, scelte stilistiche discutibili, stabilità e consumo risorse che non hanno fatto (e non fanno ancora) onore alla qualità alla quale ci ha abituati Apple. Sono molto curioso e speranzoso nei confronti di Big Sur, nuova versione di macOS che speriamo possa fare meglio del predecessore come Windows 7 ha saputo fare nei confronti di Windows Vista o Windows 10 nei confronti di quella schifezza inenarrabile di Windows 8.

Solo belle parole per Big Sur? No, in realtà no. Non credo di essere stato il solo a notare questa voglia di spingere nella direzione che fonde iPadOS e macOS. Uso dei widget, controlli che assomigliano troppo a quelli che solitamente piloti con un dito e non certo con un mouse, notifiche finalmente riviste e che ti riportano all’esperienza iOS, trasparenze e rimodellamento più “giocoso” dell’intero ambiente. Sono tutti dubbi che credo e spero di fugare in concomitanza con l’aggiornamento del mio MacBook. Come da tradizione, rispetto all’iPhone, non sacrificherò il mio laptop all’altare della novità, attenderò pazientemente che Big Sur arrivi pubblicamente per tutti.

La notizia più importante è però quella relativa al nuovo passaggio storico dei Mac, l’avvio di Apple Silicon:

Questo è l’esempio lampante di cosa voglia realmente dire prendere il toro per le corna e fare un salto che certamente può (e secondo me deve) fare paura. Dopo anni di esperienza maturata con iPhone, iPad e Watch approdare sul Mac è chiaramente un passaggio naturale che era nel frattempo diventato il segreto di Pulcinella per tanti addetti ai lavori che non aspettavano null’altro che l’ufficialità durante il WWDC20. Ciò per cui non muovo alcun commento adesso e attendo di vedere qualcosa di reale e non solo raccontato è tutto ciò che popola l’insieme della potenza e del consumo di risorse, sono certo che Apple sia in grado di toccare vette che altri non sono in grado di toccare rendendo nuovamente gloriosi i propri prodotti da scrivania. Incrociamo le dita, qui c’è da preparare le carte di credito e non prevedere certo oggi una sostituzione di hardware (ci stavi pensando eh? Non farlo!).

E tutto il resto?

Non avendo un iPad Pro (ho un Mini a cui sono affezionato molto e che cambierei solo con un altro Mini di nuova generazione) non credo di poterti parlare di iPadOS (anche se ormai si va sempre più verso un’unificazione dei mondi tra laptop e iPad, cosa alla quale non credo assolutamente di essere pronto), stessa cosa dicasi per WatchOS del quale ho però molto apprezzato (sorridendo) la funzione che rileva se stai lavandoti le mani così da poter attivare un conto alla rovescia.

Sempre riguardo WatchOS non sapevo non avesse ancora delle funzioni dedicate al monitoraggio del sonno (io mi appoggio al Mi Band per questo), la cosa che suona un po’ male è chiaramente il consumo di batteria, so che un Apple Watch arriva a malapena a sera stressandone tutte le varie funzioni, pensare quindi che possa resistere anche per le ore notturne nonostante la grande ottimizzazione e l’uso di funzioni per il drastico abbassamento di luminosità e attività in background non mi torna del tutto, chiederò a chi l’Apple Watch lo ha già e che non lo usa di notte proprio per poterlo ricaricare. Mi sorge poi un altro dubbio: non è un po’ troppo grande per tenerlo al polso anche durante la notte? ?

Ah sì, ci sarebbero poi le nuove Watch Faces e la possibilità di condividerle pubblicamente o con gli amici, Apple ha reso felici un sacco di clienti che si erano stancati di avere Topolino sul polso sin dalla prima data di inserimento in commercio di Apple Watch, sono contento per voi ragazzi ?

Evolve AppleTV che ora fa un salto in avanti per ciò che riguarda l’integrazione nella domotica di casa, nella possibilità di interagire con telecamere di sicurezza e campanelli intelligenti anche grazie al riconoscimento facciale.

Cambia anche iMessage e tutto ciò che gravita intorno all’applicazione su ogni sistema Apple, nulla che un buon sistema di messaggistica come Telegram non abbia già integrato, estremamente lieto che anche Apple da ora in poi permetterà operazioni più comode per i suoi utilizzatori (pin per le chat più importanti, risposte inline nei gruppi, ecc.), la vera competizione comincia quando il progresso è per tutti ed è solo l’utente a decretare chi andrà avanti e chi invece resterà fermo a un palo. Cambia Safari che ora integra controlli e miglioramenti che caratterizzano dalla notte dei tempi Mozilla Firefox o Google Chrome.

Per concludere: AirPods. Io possiedo il primo modello che ho comprato “volutamente in ritardo” rispetto al mercato (vedi Mi hanno convinto ad acquistare le Apple AirPods). Le AirPods Pro le ho viste, provate, allo stato attuale non hanno scatenato in me quella irrefrenabile voglia di acquisto per sostituirle alle mie attuali, certo è che la nuova funzione Spatial Audio mi solletica alquanto e conto di riprovare AirPods Pro per capire quanto davvero questa novità del firmware possa giocare ai fini di una valutazione complessiva del prodotto “rivista“. Sono curioso invece di capire quando arriverà (e se arriverà anche per AirPods di generazione precedente) l’aggiornamento del firmware in grado di spostare intelligentemente la connessione bluetooth degli auricolari da un dispositivo all’altro in base all’utilizzo, la troverei maledettamente comoda.

Letture consigliate:

In conclusione

Più interessante rispetto anche solo allo scorso anno? Sì, decisamente. Curioso di mettere mano alle novità? In realtà sì, per alcune di queste lo sono molto. Non resta che aspettare i vari rilasci o darsi alle beta, ci aggiorneremo in un prossimo futuro. Se hai due ore di tempo libero puoi recuperarti l’intero evento disponibile su YouTube, il ritmo è abbastanza sostenuto e non ci sono “perdite di tempo“, torna molto comodo. Se hai voglia di partecipare alla discussione fatti avanti nell’area commenti, ti chiedo solo di non iniziare polemica alcuna e di tenere un tono civile per alimentare una sana discussione, diversamente sarò lieto di utilizzare gli strumenti di moderazione messi a disposizione da Disqus.

#StaySafe

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