Dopo anni di onorato servizio ho mandato in pensione la mia radiosveglia. Sì, non sto scherzando, anni fa SONY mi regalò una radiosveglia con un buon display led che non ha mai dato fastidio alcuno durante la notte. Si trattava di una Sony ICF-C1, una classica nonché solida radiosveglia con sintonizzatore AM/FM che oggi è – direi – poco conveniente da acquistare (non nel puro senso economico) considerando che è stata abbondantemente superata dalla XDR-C1DBP, modello ben più aggiornato che prende il meglio del “vecchio fratello” e include la radio DAB e DAB+ per una ricezione perfetta delle stazioni radiofoniche.
Perché quindi scegliere il nuovo Echo Dot di 4ª generazione? Perché quello che la mia radiosveglia SONY non ha mai realmente fatto è stato … svegliarmi. Ho usato il prodotto come orologio sempre visibile in camera da letto e di tanto in tanto ho acceso la radio per poter ascoltare le mie emittenti preferite nelle più disparate occasioni, banalmente anche durante le pulizie. La mia sveglia è – da tanti anni ormai – il mio Mi Band, sempre allacciato al polso, una soluzione silenziosa ma efficace che ho adottato e che difficilmente in futuro smetterò di utilizzare.
Nuovo Echo Dot di 4ª generazione
Quando Amazon ha presentato i suoi nuovi prodotti qualche mese fa (era settembre a memoria), ho immediatamente notato e “fatto il filo” al nuovo Echo Dot con orologio integrato. Una soluzione che mi sembrava molto elegante, compatta, particolare nella forma ma certamente interessante per quella apparente banalità dell’ora dietro la trama di tessuto. Tu dirai: è così importante l’orologio? No, hai al polso quasi certamente il tuo Smart Watch o il tuo Smart Band, hai lo smartphone a portata di mano e chissà quanta altra roba disseminata per casa, eppure un orologio sempre visibile anche al buio senza che tu debba fare null’altro che aprire gli occhi è – per me – qualcosa di estremamente utile in una camera da letto.
Qualcuno mi aveva proposto di pensare a una soluzione più carrozzata, come Echo Show, certamente bello per il suo grande schermo e la possibilità di fare ben più di quanto non possa fare un nuovo Echo Dot con orologio incorporato ma – in tutta onestà – ti serve davvero poter avere un monitor lì disponibile sul tuo comodino? Lascia che ti aiuti: secondo me no.
Il nuovo Echo Dot di quarta generazione sta in una mano (100 x 100 x 89 mm), ha un peso tutto sommato non esagerato per ciò che propone (338 grammi, NdA), ha dei comandi fisici posti nella parte posteriore alta del prodotto, un suo alimentatore da 15W (con il solito maledetto attacco a barilotto non USB, cosa che invece Google continua ad avere e che io apprezzo moltissimo), un altoparlante da 1,6″ (41 mm) con uscita audio stereo da 3,5 mm per poter utilizzare degli altoparlanti esterni (il cavo audio non è però incluso), la tecnologia di collegamento Wi-Fi è dual-band compatibile con reti 802.11 a/b/g/n/ac da 2,4 e 5 GHz. C’è anche il bluetooth per poter trasmettere verso il nuovo Echo Dot (tipo dal tuo smartphone) con profilo A2DP o ricevere trasmissioni da altre sorgenti (ma questa cosa difficilmente la utilizzerai se sei abbonato a Spotify Premium – solo per fare un esempio – e vorrai ascoltare la tua musica passando dal nuovo Echo Dot).
Un packaging essenziale che – come uno scrigno – protegge il tuo nuovo acquisto nella sua essenzialità. Una volta alimentato, il nuovo Echo Dot di quarta generazione prenderà vita con la classica luce blu di Alexa che stavolta trova spazio nella base (davvero molto carino l’effetto, te lo assicuro), l’assistente sarà pronta a rispondere a ogni tuo comando non appena le darai la possibilità di connettersi a Internet tramite il WiFi di casa (tutta la fase di configurazione va affrontata tramite l’applicazione ufficiale di Alexa via smartphone o tablet).
Il bello di acquistare questo prodotto per farlo diventare la “nuova radiosveglia” è che in un solo colpo ho messo sul comodino un ottimo altoparlante con il quale ascoltare Spotify o Amazon Music, un orologio a led che non disturba in nessuna fase della giornata, l’assistenza vocale di Alexa che ancora oggi reputo migliore nella prova “con il silenziatore” (quando parlo a bassa voce e lei mi risponde mantenendo lo stesso tono o rimanendo completamente silenziosa e dandomi solo un rapidissimo feedback sonoro di conferma) e un oggetto che esteticamente è assolutamente gradevole da vedere lì, al posto di un prodotto di tutt’altra generazione e tecnologia che – tra l’altro – occupava ben più spazio. Io ho scelto la colorazione Ceruleo (vedi le mie fotografie poco sopra) ma esiste anche in versione Bianco Ghiaccio.
Su Amazon in questo momento c’è anche una versione “combo” che propone il nuovo Echo Dot di quarta generazione con presa intelligente dello stesso vendor:
Nuovo Echo Dot di 4ª generazione in conclusione
Impossibile dargli meno di un quattro e mezzo pieno su cinque, il prodotto soddisfa ogni mia aspettativa e se non fosse per il costo di listino (secondo me troppo alto), lo promuoverei con un voto certamente maggiore. Il nuovo Echo Dot di quarta di generazione fa tutto quello che ci si aspetta da un dispositivo Amazon Echo.
Suona piuttosto bene (l’altoparlante ha il giusto spazio per dare corpo alla musica che trasmette e colpisce con un basso corretto, non potrà certamente competere con il tuo sistema audio casalingo ma si fa rispettare quanto basta), mostra l’orario con il suo display led perfettamente integrato nella trama, permette un rapido controllo delle funzioni di base grazie ai tasti proposti nella parte posteriore alta, posso disattivare in qualsiasi momento il microfono e godermi null’altro che un prodotto statico che si mette al pari di una radiosveglia classica, l’assistente però torna certamente comoda anche in camera da letto, soprattutto quando ti infili sotto al piumone e non hai la benché minima voglia di tirare fuori la mano per spegnere la luce alla vecchia maniera.
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Prodotto: ho approfittato degli sconti applicati da Amazon nel pre-Black Friday per accaparrarmi il nuovo Echo Dot di quarta generazione, comprato quindi di tasca mia.